lunedì 8 luglio 2013

Due nuovi ibridi rarissimi di orchidee spontanee rinvenuti nel Salento: Ophrys x grovesii e Ophrys x pescolusae


ophrys x pescolusae (Gennaio R., Medagli P.)

ophrys x grovesii (Gennaio R., Gargiulo M., Medagli P.)


Nel 2013 la natura del Salento non finisce ancora di stupire! Come uno scrigno riesce ancora a svelare tesori per chi sa osservarli e coglierne la bellezza.
Lo studioso salentino, Roberto Gennaio di Taviano, Tecnico per la Tutela dell’Ambiente, insieme ad un giovane naturalista di Racale, Marco Gargiulo, in seguito ad una serie di studi effettuati sul territorio per acquisire nuovi dati sulla biodiversità del Salento, hanno rinvenuto, nell’area umida  del Parco Naturale Regionale “ Litorale di Ugento”, un rarissimo ibrido di  orchidea spontanea. Non è la prima volta che nel Parco Naturale di Ugento si scoprono rari ibridi di orchidee, tanto chè, qualche anno fa, sempre Roberto Gennaio dedicò un raro ibrido proprio ad Ugento chiamandolo Ophrys x ozantina, da Ozan, nome messapico della attuale Ugento.

Orchidee nel Salento  quindi ! Le orchidee non sono solo fiori dalle forme inusuali e dai colori policromi che fioriscono solo nelle zone tropicali, ma anche il Salento annovera tantissime specie spontanee tra la sua flora spontanea, anche se sono molto meno appariscenti e più piccole, addirittura ogni singolo fiore è della grandezza di un’unghia di un pollice,  ma caratterizzate da un fascino incredibile e dall’ecologia strabiliante. 

Pensate che nel corso dell’evoluzione, molti di questi fiori sono riusciti ad “ingannare”  gli insetti maschi, attirandoli con un petalo modificato (il labello) che assume le sembianze e i colori dell’addome della loro femmina , e nel tentativo di accoppiarsi, gli insetti maschi trasportano il polline da un individuo ad un altro della stessa specie! A volte questi insetti “ sbagliano  il partner” portando polline di una specie sul fiore di un’altra specie, creando degli ibridi naturali.

A tal proposito l’ibrido scoperto risulta essere un incrocio tra  la Ophrys apifera  e la subendemica Ophrys apulica  ed è stato chiamato Ophrys x grovesii, dedicato  ad Enrico Groves (Weymouth 1835- Firenze 1891) botanico e farmacista inglese, fiorentino di adozione, tra i primi a studiare la flora del Salento, nota è la sua opera pionieristica “Flora della Costa Meridionale della Terra d’Otranto” del 1887.
Un altro ritrovamento è stato effettuato lungo la costa di Salve (LE),in località Pescoluse, in ambiente retrodunale caratterizzato da un cordone di macchia mediterranea e da stupende fioriture di giglio delle dune. Ambienti stupendi ma in forte degrado per la forte pressione antropica. L’ibrido è ancora più raro essendo “triplo” ossia risulta formato da un incrocio tra la Oprys passionis subsp. garganica e la Ophrys x lyrata (a sua volta un ibrido costituito da Ophrys incubacea e Ophrys bertolonii). Il Ricercatore salentino Roberto Gennaio ha voluto dedicare questo nuovo e raro ibrido alla località in cui è stato scoperto chiamandolo Ophrys x pescolusae.

Gli studi sono stati effettuati in collaborazione con il Dott. Piero Medagli del Laboratorio di Botanica sistematica ed Ecologia vegetale Di.S.Te.B.A.Università del Salento. I campioni , sono stati depositati presso l’erbario dell’Università del Salento. Informazioni, curiosità, ed ecologia  di questi stupendi fiori che nella maniera più assoluta non si devono raccogliere perché molti sono rarissimi, (quindi meglio fare una foto) e tutelati dalla convenzione CITES, si possono trovare nel volume Orchidee del Salento, degli autori Roberto Gennaio, Piero Medagli, Livio Ruggiero edito da Grifo Editore di Lecce. Gli articoli integrali della descrizione degli ibridi saranno pubblicati sulla rivista specialistica del GIROS,  Gruppo Italiano per  Ricerca sulle Orchidee Spontanee.

(Nota: il simbolo “ x” sta ad indicare che si tratta di un incrocio, quindi di un ibrido)

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