ophrys x pescolusae (Gennaio R., Medagli P.) |
ophrys x grovesii (Gennaio R., Gargiulo M., Medagli P.) |
Nel
2013 la natura del Salento non finisce ancora di stupire! Come uno scrigno
riesce ancora a svelare tesori per chi sa osservarli e coglierne la bellezza.
Lo
studioso salentino, Roberto Gennaio di Taviano, Tecnico per la Tutela
dell’Ambiente, insieme ad un giovane naturalista di Racale, Marco Gargiulo, in
seguito ad una serie di studi effettuati sul territorio per acquisire nuovi
dati sulla biodiversità del Salento, hanno rinvenuto, nell’area umida del Parco Naturale Regionale “ Litorale di
Ugento”, un rarissimo ibrido di orchidea
spontanea. Non è la prima volta che nel Parco
Naturale di Ugento si scoprono rari ibridi di orchidee, tanto chè, qualche
anno fa, sempre Roberto Gennaio dedicò un raro ibrido proprio ad Ugento
chiamandolo Ophrys x ozantina, da
Ozan, nome messapico della attuale Ugento.
Orchidee
nel Salento quindi ! Le orchidee non
sono solo fiori dalle forme inusuali e dai colori policromi che fioriscono solo
nelle zone tropicali, ma anche il Salento annovera tantissime specie spontanee tra
la sua flora spontanea, anche se sono molto meno appariscenti e più piccole,
addirittura ogni singolo fiore è della grandezza di un’unghia di un pollice, ma caratterizzate da un fascino incredibile e
dall’ecologia strabiliante.
Pensate che nel corso dell’evoluzione, molti di
questi fiori sono riusciti ad “ingannare” gli insetti maschi, attirandoli con un petalo
modificato (il labello) che assume le sembianze e i colori dell’addome della
loro femmina , e nel tentativo di accoppiarsi, gli insetti maschi trasportano
il polline da un individuo ad un altro della stessa specie! A volte questi
insetti “ sbagliano il partner” portando
polline di una specie sul fiore di un’altra specie, creando degli ibridi
naturali.
A tal proposito l’ibrido scoperto risulta
essere un incrocio tra la Ophrys apifera e la
subendemica Ophrys apulica ed è
stato chiamato Ophrys x grovesii, dedicato
ad Enrico
Groves (Weymouth 1835- Firenze 1891) botanico e farmacista inglese,
fiorentino di adozione, tra i primi a studiare la flora del Salento, nota è la
sua opera pionieristica “Flora della Costa Meridionale della Terra d’Otranto”
del 1887.
Un
altro ritrovamento è stato effettuato lungo la costa di Salve (LE),in località Pescoluse, in ambiente retrodunale
caratterizzato da un cordone di macchia mediterranea e da stupende fioriture di
giglio delle dune. Ambienti stupendi ma in forte degrado per la forte pressione
antropica. L’ibrido è ancora più raro essendo “triplo” ossia risulta formato da
un incrocio tra la Oprys passionis subsp.
garganica e la Ophrys x lyrata (a
sua volta un ibrido costituito da Ophrys
incubacea e Ophrys bertolonii).
Il Ricercatore salentino Roberto Gennaio ha voluto dedicare questo nuovo e raro
ibrido alla località in cui è stato scoperto chiamandolo Ophrys x pescolusae.
Gli studi sono stati effettuati in
collaborazione con il Dott. Piero Medagli del Laboratorio di Botanica
sistematica ed Ecologia vegetale Di.S.Te.B.A.Università del Salento. I campioni
, sono stati depositati presso l’erbario dell’Università del Salento. Informazioni,
curiosità, ed ecologia di questi
stupendi fiori che nella maniera più assoluta non si devono raccogliere perché
molti sono rarissimi, (quindi meglio fare una foto) e tutelati dalla
convenzione CITES, si possono trovare nel volume Orchidee del Salento, degli
autori Roberto Gennaio, Piero Medagli, Livio Ruggiero edito da Grifo Editore di
Lecce. Gli articoli integrali della descrizione degli ibridi saranno pubblicati
sulla rivista specialistica del GIROS,
Gruppo Italiano per Ricerca sulle
Orchidee Spontanee.
(Nota:
il simbolo “ x” sta ad indicare che
si tratta di un incrocio, quindi di un ibrido)
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