venerdì 4 febbraio 2011

Scoperto un nuovo ibrido di orchidea : Ophrys x Ozantina

Scoperta una nuova orchidea. Con dedica ad Ugento




Roberto Gennaio di Taviano, tecnico della prevenzione dell’ambiente del dipartimento Arpa di Lecce, ha rinvenuto nel parco naturale “Litorale di Ugento” un nuovo ibrido naturale di orchidea spontanea
Nel corso degli studi su vegetazione e fauna condotti sui vari habitat e gli ecosistemi del Salento, Roberto Gennaio di Taviano, tecnico della prevenzione dell’ambiente del dipartimento Arpa di Lecce, ha rinvenuto nel parco naturale “Litorale di Ugento” un nuovo ibrido naturale di orchidea spontanea, quindi nuovo per la scienza. La scoperta botanica è stata pubblicata sul notiziario n° 41-2009 del Giros (Gruppo italiano ricerca orchidee selvatiche). 
Lo scopritore ha denominato l’ibrido Ophrys x Ozantina R.Gennaio, da Ozan, in onore ad Ugento e al parco naturale in cui è stato rinvenuto. “E’ un modo”, dichiara lo scopritore, “per mettere in risalto l’importanza dei parchi naturali e della tutela della nostra flora e della fauna che fanno parte integrante della nostra carta d’identità paesaggistica e che bisogna in ogni modo far conoscere a tutti per far capire l’importanza della salvaguardia della ricca biodiversità che caratterizza il nostro territorio, partendo dai grandi olivi monumentali e dalle grandi ultime querce finendo alle piccole orchidee spontanee”.
Ritornando alla scoperta, si tratta di un ibrido naturale ottenuto dall’incrocio di due specie di orchidee spontanee presenti nel parco naturale; in pratica il polline di una specie è stato trasportato sullo stimma di un’altra specie ad opera di un insetto creando l’ibrido. I due parentali sono Ophrys bombyliflora specie comune e dall’ampia valenza ecologica, la si trova sia in ambienti aridi, con piante esili e di piccola taglia alte in media 4-5 centimetri portanti 2 -3 piccoli fiori, sia in aree umide e a volte con alte concentrazioni di salinità, comportandosi da alofita (specie tollerante al sale), con piante robuste, foglie più larghe e più grandi, mediamente alte 10-15 centimetri, portanti dai 5 agli 8 grandi fiori, mentre Ophrys parvimaculata è rarissima e localizzata nel Salento presente quasi esclusivamente nelle aree del ritrovamento dell’ibrido, prediligendo ambienti mesofili e sciafili (sottoboschi, pinete). 
A qualcuno sembrerà strano parlare di orchidee spontanee, abituati a vedere quelle tropicali dai fiorai dai vistosissimi fiori e le estensioni infinite di oliveti nel Salento. Ebbene la flora spontanea del Salento annovera anche la presenza di diverse specie di orchidee spontanee, specie terricole, fioriscono nel periodo primaverile , di piccola taglia e dal fiore grande al massimo quanto un unghia di un pollice ma che reggono bene il confronto con quelle tropicali, anzi molte di esse sono endemiche, esclusive proprio del Salento . “Ma guai a raccoglierle”, esorta Roberto Gennaio, “perché molte di esse sono rare e incluse nel Libro Rosso delle specie in via di estinzione e sono protette dalla Convenzione Internazionale Cites sul commercio della flora e della fauna selvatica, per cui attenzione, potreste vedervi recapitare una multa di diverse centinaia di euro da parte del Corpo Forestale dello Stato o dagli organi preposti alla sorveglianza del Parco Naturale dove la flora e la fauna sono protette. Meglio quindi se vi capita fare una bella foto”. 
Comunque maggiori informazioni sul mondo delle orchidee spontanee del Salento si potranno attingere dalla prossima pubblicazione del ricercatore salentino Roberto Gennaio dal titolo “Atlante delle Orchidee Spontanee del Salento”, in collaborazione con altri due ricercatori dell’Università del Salento, Piero Medaglie Livio Ruggiero.

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